11-002 Progetto di ampliamento della CASA DI RIPOSO Giovanni XXIII a Colonia Caroya – Argentina

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Il progetto si propone di ampliare la già esistente Casa di Riposo, attualmente dotata di trenta posti letto, al fine di ricavare due piccoli appartamenti dotati di cucina, bagni e stanze da letto in grado di ospitare […]

Paese Argentina

Località Colonia Caroya prov. Cordoba Responsabile e referente: Suor Julia Di Beco

Contesto generale

L’Argentina, con i suoi 3.761.274 Kmq, è una delle nazioni con più estensione di terre coltivabili. Nella capitale e nella sua periferia vivono oltre 17 milioni di persone, di cui 4 milioni in Buenos Aires e 13 milioni nei comuni periferici separati dalla capitale da un’autostrada. Le cause di questo straordinario inurbamento sono state molteplici a iniziare dalla crisi del 1929 e dal peronismo, che favorì, negli anni ’40, l’esodo dai campi trasformando i contadini in operai dell’industria nazionale. Negli anni dal 1955 al 1983 ci fu un continuo susseguirsi di dittature militari con attentati terroristici, guerriglia, sequestri, con morti e “desaparecidos”, con le masse disorganizzate indifese ed escluse da una politica dittatoriale conservatrice e repressiva, in balia dei “punteros politicos”.
Dal 1983, il paese, uscito dalle dittature militari, è un democrazia presidenziale con voto diretto.
 

Contesto economico e sociale: 

L’economia dell’Argentina si basa principalmente sull’agricoltura e sull’allevamento. Il paese è una delle prime nazioni al mondo per la produzione di bestiame e di frumento, a cui sono legate anche le attività manifatturiere. L’Argentina è anche un importante mercato per le griffe. Nonostante questo, i ceti medi hanno pagato anni di politiche liberiste con una riduzione delle entrate. Negli strati più poveri i nuovi posti di lavoro sono mal retribuiti e precari. L’istruzione primaria è gratuita e obbligatoria dai 5 ai 14 anni.. Il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta, uno dei più alti dell’America Latina, è pari al 97% (2005). La povertà riguarda il 55% dei minori di 14 anni, indicatore che cresce al 60% nella zona metropolitana di Buenos Aires e a più del 70% nella regione Nord-orientale del paese. Anni di austerità hanno seriamente minato la qualità delle cure mediche e, nonostante il numero dei medici sia elevato, sono gli ospedali privati della capitale ad avere le attrezzature più avanzate.
· La lingua ufficiale è lo spagnolo, parlato dalla maggioranza degli abitanti. Sopravvivono idiomi amerindi come il quechua e il guaicurù. Molto diffuso è l’italiano. La maggioranza della popolazione è cattolica (91%), esistono minoranze di protestanti e di ebrei.
 

Contesto locale:

Colonia Caroya è una città della provincia di Cordoba, nel dipartimento Colon, a 50 KM dalla capitale Cordoba. È un importante centro turistico, sviluppatosi ai bordi della Avenida San Martin, una arteria stradale lunga 13 chilometri bordeggiata da platani secolari. La città con una superficie di 75 kmq conta circa 13.000 abitanti. Fondata nel XVII sec. dai Gesuiti come estancia (cioè grande possedimento agricolo), fu il luogo scelto dai primi immigrati friulani nel 1878 e da qui si è originata la Colonia Caroya. Caroya fu il primo stabilimento rurale organizzato dalla Compagnia di Gesù nel 1616, fra il 1814 e il 1816 divenne una fabbrica di armi per l’esercito del nord, durante la guerra per l’indipendenza argentina. Nel 1854 la proprietà passò al Governo e fu data in concessione per costruire una colonia di immigrati provenienti dal Friuli, cosicché le strutture funzionarono da albergo per ospitare gli immigrati fini alla ostruzione delle case ch dettero origine alla cittadina attuale.
In Colonia Caroya è nata la Casa di riposo Giovanni XXIII, attualmente dotata di trenta posti letto, e questa la sua storia:Domenico Facchin, emigrante friulano, spinto dal suo grande spirito solidaristico e altruistico, pensò alla costruzione di un ricovero dove i “nonni” italiani soli e indigenti, specialmente friulani, potessero nella vecchiaia essere accolti con il calore e l’affetto di una vera famiglia. Il suo sogno si è trasformato in realtà dal 197, anno dal quale funziona la casa di riposo fornendo agli italiani anziani discendenti da italiani e argentini, soli e poveri,un clima familiare e tutta l’assistenza e cure che si meritano. L’opera prosegue grazie all’instancabile lavoro di religiose e di volontari con vera vocazione di servizio. In tutti questi anni sono stati ospitati e curati centinaia di “nonni”. La maggioranza di loro arrivarono in Argentina giovani con la speranza di un futuro migliore o seguendo il sogno dei genitori di “far l’America…” cose che non sono riusciti a fare e oggi la vita li unisce in questa “grande famiglia”. Queste persone, che non hanno amore né luogo dove abitare, ricevano qui l’affetto necessario in questa tappa tanto particolare delle loro vite,pieno di limitazioni, malattie( paraplegie, emiplegie, cecità, necessità di dialisi ecc.) e sprovvisti di tutto. Essendo la maggior parte indigenti, non possono contribuire alle ingenti spese di mantenimento e cure. Ci pensa la Divina Provvidenza che non è mai assente.
 

Obiettivo:

Il progetto si propone di ampliare la già esistente Casa di Riposo, attualmente dotata di trenta posti letto, al fine di ricavare due piccoli appartamenti dotati di cucina, bagni e stanze da letto in grado di ospitare altri quattro anziani indigenti che attualmente vivono sulla strada e che frequentano solo di giorno il ricovero, data la carenza di posti letto.
 

Costo:

34.264 Euro. Missiòn Onlus contribuirà al progetto con la somma di EURO 10.000,00
 

 

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