06-004 sostegno alle attività della cooperativa “Mar Afram”

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Una delle conseguenze della frammentazione e dell’isolamento in cui vivono i palestinesi è l’elevato tasso di disoccupazione che riguarda più del 60% della popolazione.

 

DATI GENERALI

 
Paese : Palestina.
 
Località :  Taybeh-Ramallah
 
Settore di intervento : Promozione socio economica dei prodotti locali artigianali di Taybeh-Ramallah, Beit Sahur, Beit Jala & Hebron.
 
Presidente :  Frà Jacques Frant
                      Deir Mar Ephrem Monastery
                      Po.Box n° 4 – Taybeh-Ramallah (Palestina)
                      Tel. : (+972) 2 2898123 – Fax : (+972) 2 2899174
                      Email : ameptco@palnet.com     
                      Website : www.olivewoodsolidarity.org 
                                                     

CONTESTO

 

            Una delle conseguenze della frammentazione e dell’isolamento in cui vivono i palestinesi è l’elevato tasso di disoccupazione che riguarda più del 60% della popolazione. Dopo l’ultima intifada cioè dal settembre del 2000, anche quella parte di popolazione impiegata in Israele ha perso il lavoro (150.000 persone circa che non hanno mai goduto nemmeno dei più elementari diritti riconosciuti ai lavoratori israeliani); inoltre fino a prima del 15 agosto 2005 a Gaza 3.200 palestinesi lavoravano negli insediamenti (come manodopera a bassissimo costo).

 
            Le famiglie palestinesi un tempo vivevano soprattutto di produzione agricola e artigianale (legno d’ulivo, madreperla, ricami, ceramica, vetro soffiato), ma la crescente spirale di violenza ha scoraggiato il turismo e lo Stato d’Israele sconsiglia ai pochi visitatori rimasti l’accesso ai territori palestinesi; anche la presenza dei pellegrini, ormai da settembre 2000 (inizio della 2° Intifada), è notevolmente ridotta.
 
            Riattivare l’economia di queste famiglie, oltre che garantire loro la sopravvivenza, è il solo mezzo per spezzare l’isolamento in cui il paese è stato confinato e per arginare il fenomeno dell’immigrazione forzata.
 
La realtà cooperativa non faceva parte del costume locale ma oggi comincia a diffondersi.
 
            Il lavoro artigianale tradizionalmente è eseguito in contesti familiari. Ogni nucleo familiare comprende almeno 7/8 persone tra genitori, figli e nonni; il numero può crescere se la famiglia deve farsi carico di altri componenti rimasti orfani o separati dal nucleo originario, a causa del conflitto in corso.
            Con il termine “famiglia” in Palestina si intende una realtà molto più ampia di quella europea: la famiglia è formata da diversi nuclei familiari che hanno lo stesso ceppo parentale, ne consegue che ogni “famiglia” è composta da circa 20/30 membri di cui almeno 10/15 potenzialmente attivi; in media però solo 4/5 tra loro hanno un’ occupazione fissa, percependo salari molto bassi.
 
 

PROGETTO

 
            Stimolato dai contatti con l’IRFF (ONG con sede internazionale a Lussemburgo: www.irff-europe.org), Frà Jacques Frant ha organizzato un coordinamento di famiglie per la realizzazione di un insieme di prodotti tipici artigianali, dislocate in 4 località presenti sul territorio : Taybeh-Ramallah,  Beit Sahur, Beit Jala ed Hebron, con un catalogo multimediale che sarà disponibile sul sito  www.olivewoodsolidarity.org entro Agosto 2006); il sito sarà esplicativo non solo delle attività del progetto, ma anche della produzione artigianale tipica, fortemente influenzata dalla visione religiosa : la produzione infatti era indirizzata a un turismo prevalentemente religioso ma oggi c’è una reale disponibilità ad accogliere nuove idee  e nuovi modelli.
 
           Il progetto è composto da una rete di artigiani che operano in diversi settori relativi a 4 tipi di manufatti: l’olio d’oliva (e il suo derivato: il sapone), la ceramica, articoli in legno d’olivo, e ricami tradizionali palestinesi.
 
            Seguendo consigli di varie organizzazioni ed enti, la rete, dopo vari incontri, decise di costituire una Cooperativa che dovrebbe diventare il nucleo dinamico ed economico di tutta la rete.
 
            Dopo una lunga attesa amministrativa e burocratica iniziata nel gennaio 2006 (un po’ prima delle elezioni palestinesi) ed ostacolata da difficoltà legate alla situazione politica ed economica nuova, la Società Cooperativa Professionale Mar Afram nacque il 13 aprile 2006 con il suo statuto e l’apertura del suo conto bancario nell’Arab Bank di Ramallah.
            Siccome secondo la legge in vigore in Palestina una Cooperativa deve essere menzionata dal nome della sua località di residenza, essa prese il nome dell’antica città biblica di Afram (Efrem). Nella volontà di conservare il legame con la Rete precedentemente costituita questa Cooperativa ha conservato il nome inglese di “Olive Wood Solidarity for Peace” come menzionato nell’art.1 del suo statuto.
 
Progetto 1 : Laboratorio di Ceramica.
 
            Si sta avviando il progetto di costruzione di un laboratorio di ceramica a Taybeh-Ramallah.
 
            Nel giugno 2005 una ceramista friulana ha offerto un forno a gas (dal peso di 12 quintali) per la cottura della ceramica, spedito in Palestina nel corso dello stesso mese.
            Nel 2006 due ingegneri ceramisti di origine belga accompagnati da un funzionario dell’Ufficio Brevetti Commerciali della U.A.M.I (sede del Mercato Europeo che registra marchi, disegni e modelli per la comunità europea), si recheranno gratuitamente a Taybeh-Ramallah per costruire 1 o 2 forni supplementari e per formare al corretto utilizzo, le famiglie impegnate nel progetto.
            Si aspettano volontari ceramisti italiani e francesi, oltre a coloro che già hanno promesso di recarsi in Palestina, anche per brevi periodi, per la formazione delle donne autoctone.
 
 
    Questo Progetto è il cuore del Progetto globale della Rete Olive Wood Solidarity for Peace e della Società Cooperativa Professionale Mar Afram da essa nata.
 
Soggetti coinvolti nella produzione della “Colomba della Pace e della Solidarietà” (PSOLD)saranno soprattutto donne:
 
·         Per la produzione della lampada ad olio : 3 / 4 famiglie di Taybeh-Ramallah ( 5 persone circa).
 
·         Per la produzione del ramo d’ulivo in rame : 1 famiglia di Taybeh-Ramallah (2 persone circa).
 
·         Per l’ampolla in vetro soffiato :  2 / 3 famiglie di Hebron (5 persone circa).
 
·         Per la produzione di olio extravergine : il n° di famiglie non è quantificabile dato che tutte ne sono produttrici a Taybeh-Ramallah, Beit Sahur, Beit Jala e Betlemme).
 
Necessità finanziarie e logistiche per il Progetto 1 :
 
            L’IRFF ha dato la sua disponibilità a svolgere un sondaggio di gradimento via internet presso le 400 organizzazioni con cui intrattiene relazioni ma non dispone di fondi da anticipare per il finanziamento del progetto.
     Per l’allestimento di un laboratorio di ceramica occorrono circa 25.500,oo Euro.
 
 
 
Progetto 2 :  “Olive Wood Solidarity”
 
 
            Lo scopo del Progetto è riattivare l’importante ed esclusiva realtà tipica artigianale della lavorazione del legno d’ulivo. Questo progetto, perché già operativa, ha dato il nome a tutta la rete di famiglie che Frà Jacques FRANT ha fondato: Olive Wood Solidarity for Peace.
 
Soggetti coinvolti :15 famiglie: 14 di Beith Sahur ed 1 di Beit Jala  per un totale di 50 persone circa.
 
Progetto 3 : “Ricami Palestinesi di Taybeh-Ramallah”
 
            Frà Jacques Frant si è accorto che esiste in Taybeh-Ramallah una rete di donne, esperte ricamatrici palestinesi, ma dall’inizio della 2° Intifada tale attività non trova più sbocchi commerciali.
      Soggetti coinvolti :  4 famiglie di Taybeh-Ramallah (8 donne).
 
Necessità finanziarie e logistiche dei Progetti 2 & 3 :
Non necessitano alcun finanziamento iniziale perché ogni famiglia è già operativa; si rende opportuno solo un versamento anticipato per le prime ordini, che permetterebbe di pagare le famiglie settimanalmente e costituire nel tempo, il capitale necessario per ottenere l’autonomia economica anche per le spedizioni.
 
Progetto 4 : “Centro di Imbottigliamento dell’Olio d’Oliva”
 
            Lo scopo del Progetto è di dare a tutte le famiglie del villaggio di Taybeh-Ramallah la possibilità di esportare l’olio d’oliva che è la loro ricchezza agricola. Questo progetto darebbe un reddito annuo fisso ad ogni famiglia (anche a quelle disoccupate).
 
            Per attivare questo progetto la Cooperativa dovrà creare un centro di imbottigliamento dotato di un macchinario automatico proveniente dall’Italia, di un piccolo laboratorio chimico per il test dell’olio e dagli uffici della Cooperativa.
 
Soggetti coinvolti :  
 
·         Per l’imbottigliamento dell’olio d’oliva e la manodopera : 4 uomini di Taybeh-Ramallah 3 4 famiglie di Taybeh-Ramallah.
 
·         Per l’imballaggio :  3 donne di Taybeh-Ramallah.
 
·         Per il laboratorio : 1 persona (uomo o donna) di Taybeh.
 
·         Per la Segreteria della Cooperativa :  2 persone (uomini o donne) di Taybeh-Ramallah.
 
Necessità finanziarie e logistiche per il Progetto 4 : Budget Preventivo in lavorazione.
 
N.B : Il numero delle famiglie impegnate nei differenti settori, contempla l’attività operativa attuale nella speranza di poterla incrementare al fine di offrire nuovi posti di lavoro.
 
 

SCOPI  COMPLEMENTARI  DEL  PROGETTO

 
            Anche se le produzioni sono distinte, si sta cercando di sviluppare un quadro unico che possa garantire la realizzazione di un fondo necessario :
 
     – a favorire la crescita del numero delle persone e dei settori coinvolti;
 
     – che possa consentire ad almeno 3 studenti palestinesi gli studi universitari in Italia.
 
     – che possa finanziare un Centro Internazionale di Educazione alla Pace (City of Hope and Peace – Villaggio della Speranza e della Pace) a Gerusalemme insieme a tutte le Associazioni, Organizzazioni e Movimenti interessati che già operano o che desiderano lavorare in questo settore.
 
 
 
 

PROPOSTE  CONCLUSIVE

 
            Diverse parrocchie e associazioni hanno mostrato un serio interesse all’acquisto dei prodotti artigianali palestinesi. Dal momento in cui ancora non esiste una vera e propria rete di vendita, si considera un deposito/magazzino dei prodotti in Italia: il mercato solidale potrebbe garantire la continuità necessaria.
            Per questo motivo il percorso ideale, a nostro avviso, sarebbe una partnership con soggetti che operano nel campo del commercio equo e solidale. 
  
Ammontare richiesto:
 2.700€
 
Utilizzo:
Formazione del capitale sociale vista la situazione economica difficili che vive la popolazione palestinese e quindi i membri della cooperativa Mar Afram.
 Il capitale sociale dovrebbe ammontare a 12*320 JD (Dinari Giordani) = 3.840 JD (corrispondenti a ca. 4.175 €)
 Secondo la legge palestinese le cooperative devono presentare lo statuto al ministero del lavoro per l’approvazione. Questa da l’autorizzazione ad aprire un conto bancario. Al raggiungimento del capitale sociale definito dal ministero del lavoro viene emesso l’ultimo timbro di approvazione che sancisce il riconoscimento pubblico.
 Ammontare approvato: 2.100€
 
 
 

 

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