Sabina Machaca – Bolivia

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Il progetto gestisce una mensa per 120 bambini, ai quali viene offerto gratuitamente il pranzo durante tutto l’anno scolastico nei giorni dal lunedì al venerdì.
I bambini frequentano una scuola statale che dista circa 300 m. dalla mensa, di cui usufruiscono in due turni, uno al mattino e l’altro al pomeriggio.
Ai bambini vengono forniti anche libri ed altro materiale scolastico.
Tre volte all’anno alle famiglie vengono consegnati alimentari, sapone e sale e, a Natale, anche qualche dolce.
L’ultimo mercoledì di ogni mese si svolgono con le mamme degli incontri di formazione in cui, oltre alle lezioni comunitarie, viene dedicato un tempo all’ascolto personale con il contributo di figure professionali volontarie: una psicologa, un avvocato ed un assistente sociale.
Il progetto sostiene anche il pagamento delle spese sanitarie necessarie alle cure dei bambini.

 
Miglioramento delle condizioni di vita dei bambini “sostenuti a distanza” e delle loro famiglie attraverso un intervento nei settori scolastico, sociale e sanitario

 
 
 
Ref. Sr. Sabina Machaca
Hermanas de la Providencia
Casilla 25075 El Alto – La Paz
BOLIVIA
 
hdpelalto@alamo.entelnet.bo
clarazurlo@hotmail.com
 

 

 Sintesi

 
Situazione generale

La Bolivia è una repubblica dell’America meridionale priva di sbocco al mare e con una superficie tre volte e mezzo quella italiana.

In tempi recenti i governi hanno incoraggiato lo sviluppo dell’industria privata e l’investimento di capitali stranieri. L’agricoltura ricopre un ruolo fondamentale nell’economia del paese, però è compromessa dall’arretratezza dei mezzi. L’attività mineraria e la produzione di petrolio e gas naturale sono la ricchezza principale del Paese. Il peso dell’industria sull’economia del paese e a tutt’oggi trascurabile. Il cattolicesimo, praticato da circa il 95% della popolazione è la religione ufficiale. In questi ultimi anni le sette protestanti stanno facendo molto proselitismo.
La popolazione è per lo più stanziata nelle aree urbane e registra un alto tasso di crescita a cui si contrappone un’elevata mortalità infantile.

L’istruzione è gratuita e obbligatoria, ma la maggior parte delle scuole si trova nei distretti urbani. 

Contesto locale:

El Alto è una città della Bolivia sita nell’altopiano andino, ai margini di La Paz, sede del potere esecutivo e legislativo. Conta, secondo il censimento 2001, 649.958 abitanti. Da una stima effettuata dall’INE la città conterebbe, nel 2007, 864.575 abitanti contro gli 839.718 della capitale, diventando così la seconda città più popolata della Bolivia dopo Santa Cruz. Nonostante la crescita della popolazione, la città continua ad essere una delle città più povere del Paese: il 49% della popolazione vive in povertà moderata, il 25,6% è vicino alla povertà e il 17% è indigente. Il 66,9% degli abitanti non riesce a soddisfare le esigenze primarie. Secondo gli indicatori forniti dall’amministrazione municipale, circa 200.000 persone non hanno accesso all’acqua potabile.

Il 74% degli abitanti si riconosce appartenente all’etnia ayamarail 6% quechua e il restante 19% non si riconosce in alcuna etnia indigena. El Alto ne 2003 fu centro della Guerra Del Gas che portò a decine di morti.

 

Finalità – Obbiettivi :
Migliorare le condizioni di vita dei bambini e degli adolescenti provenienti dalla periferia della città di El Alto. Assicurare la frequenza delle scuole da parte di bambini provenienti da famiglie in particolare stato di indigenza attraverso la fornitura di materiale didattico.

Garantire agli stessi bambini ed adolescenti un servizio sanitario di base ed una corretta alimentazione attraverso la copertura di alcuni costi sanitari e la fornitura di alimenti di prima necessità.
Azioni e Metodologia:
Mensilmente si svolgono incontri che vedono coinvolti genitori, mamme di bambini ‘sostenuti a distanza’.

Durante gli incontri vengono trattati problemi di educazione sanitaria, trattamento igienico dei cibi, responsabilità legate alla educazione umana e cristiana dei figli. 

Viene assicurata l’assistenza scolastica per 50 bambini, che hanno problemi di apprendimento e provengono dalla zona di Alto Lima, appartengono a famiglie numerose con genitori senza  lavoro sicuro o mamme vedove o abbandonate dal marito. I bambini vanno alla scuola statale della zona, e hanno un’età dai 6 -12anni.
I rapporti con la Chiesa locale (Vicario Generale della Diocesi di El Alto e Superiora Provinciale di Cochabamba delle Suore della Provvidenza) sono ottimi.

 

 

Progetto completo:

 
 
 
 

 

2 Contesto

 
2.1 Situazione generale
Bolivia (nome ufficiale República de Bolivia, Repubblica di Bolivia), stato dell’America meridionale; privo di sbocco al mare, confina a nord e a est con il Brasile, a sud-est con il Paraguay, a sud con l’Argentina, a ovest con il Cile e a nord-ovest con il Perù. Ha una superficie di 1.098.581 km² (tre volte e mezza l’italia). La capitale legale del paese è Sucre; capitale amministrativa e sede del governo è La Paz.
 
2.1.A Il contesto politico
 
Le principali forze politiche sono: l’Alleanza democratica nazionalista (Alianza democrática nacionalista, ADN; destra autoritaria); il Movimento nazionalista rivoluzionario (Movimiento nacionalista revolucionario, MNR; centristi); il Movimento della sinistra rivoluzionaria (Movimiento de la izquierda revolucionaria, MIR, socialdemocratici); l’Unione civica di solidarietà (Unión cívica solidaridad, UCS; conservatori) e Coscienza della patria (Conciencia de patria, CONDEPA; progressisti).
 
Nelle elezioni del giugno 1997 è stato eletto alla presidenza della Repubblica l’ex dittatore Hugo Banzer, che appellandosi al “dialogo nazionale” ha offerto agli altri partiti di entrare in un largo governo di coalizione. Accusando Banzer di volersi rifare con questa operazione una verginità politica, diversi partiti hanno rifiutato l’invito, che è stato invece accolto dal Movimiento de izquierda revolucionaria (MIR), da Consciencia de Patria (CONDEPA), da Unión Cívica Solidaridad (UCS) e da altri partiti minori.
Nel 1998 il governo ha lanciato una campagna contro la coltivazione della coca, di cui il paese è uno dei maggiori produttori al mondo. Contro il provvedimento si è sviluppata la mobilitazione dei contadini, ai quali, in cambio della distruzione delle piantagioni, è stato offerto solo un modesto indennizzo. Dopo diverse settimane di sciopero e violenti scontri con la polizia, il governo e i produttori di coca hanno avviato delle trattative, senza però giungere a un accordo; a settembre, migliaia di contadini del Chaparé hanno raggiunto la capitale La Paz dopo tre settimane di marcia per chiedere al governo più equi indennizzi e la smilitarizzazione della regione. Secondo alcune stime, in Bolivia sono dedicati alla produzione della pianta di coca circa 45.000 ettari di terreno; della coca prodotta, circa due terzi vengono trasformati in cocaina.
Il conflitto tra governo e contadini si è protratto per tutto l’anno 2000, soprattutto nella regione del Chaparé, dove si sono verificati violenti scontri che hanno causato diverse vittime. Infine il governo si è impegnato a definire un piano di aiuti economici per la riconversione delle coltivazioni di coca. La grave crisi economica, che negli ultimi anni si è abbattuta sulle classi più basse della popolazione contadina e urbana boliviana, ha raggiunto anche la classe media, sempre più pesantemente colpita dai drastici tagli alla spesa pubblica operati dal governo. Nel paese è andato così crescendo un forte malcontento e tra la fine del 2000 e gli inizi del 2001 le principali città boliviane sono state paralizzate da lunghi scioperi.
Nell’agosto 2001 il presidente Banzer, gravemente malato, ha rassegnato le dimissioni ed è stato sostituito dal vicepresidente Jorge Quiroga Ramírez.
Le ultime elezioni si sono tenute nel luglio 2002 con l’elezione di Gonzalo Sanchez De Lozada, del partito MNR. De Lozada è filo americano e possiede diverse concessioni di estrazione mineraria.
 
2.1.B Il Contesto Sociale
 
La situazione economica
In tempi recenti i governi boliviani hanno incoraggiato lo sviluppo dell’industria privata e l’investimento di capitali stranieri. Nel 2000 il prodotto interno lordo ammontava a 8.281 milioni di dollari USA, pari a un PIL pro capite di 990 dollari.
Agricoltura e allevamento
L’agricoltura ricopre un ruolo fondamentale nell’economia del paese, contribuendo per il 22% (2000) al prodotto interno lordo. Lo sviluppo del settore è però compromesso dall’arretratezza dei mezzi, dalla disomogenea distribuzione della popolazione e da un sistema dei trasporti inadeguato. Anche se autosufficiente nella produzione di zucchero, riso e carne, la Bolivia è costretta a importare molti beni alimentari; altre importanti colture, oltre a quelle citate, sono costituite da patate, soia, cotone, caffè, mais e frumento.
L’allevamento di bovini, ovini, lama e alpaca rappresenta una risorsa importante mentre l’insufficienza del sistema dei trasporti ha impedito lo sfruttamento delle pur cospicue risorse forestali. Uno dei maggiori proventi del settore agricolo è rappresentato dalla coltivazione illegale delle foglie di coca, da cui viene prodotta la cocaina.
Risorse energetiche e minerarie
L’attività mineraria è senz’altro la ricchezza principale del paese, uno dei maggiori produttori mondiali di stagno, oltre che di bismuto, zinco e antimonio, seguiti, in misura minore, da piombo, tungsteno, rame e argento. Inoltre, alla fine degli anni Ottanta, la Bolivia ha raggiunto l’autosufficienza per quanto riguarda la produzione di petrolio e gas naturale. Di discreta rilevanza sono le lavorazioni artigianali, soprattutto nel settore tessile.
Industria
L’industria, il cui peso nell’economia del paese è a tutt’oggi trascurabile, fornisce il 15,3% (2000) del prodotto interno lordo. L’industria manifatturiera, ancora piuttosto arretrata, occupa solo il 9% della forza lavoro; i settori principali sono quelli alimentare, tessile, conciario, chimico e metallurgico.
Commercio e finanza
I principali prodotti di esportazione sono gas naturale, minerali, caffè, zucchero, soia, pelli e bestiame; le importazioni, invece, riguardano perlopiù macchinari, automobili, apparecchiature elettroniche e manufatti. I maggiori partner commerciali sono gli Stati Uniti, l’Argentina, il Brasile e il Giappone. L’unità monetaria è il boliviano, suddiviso in 100 centavos, emesso e controllato dal Banco Central de Bolivia.
La Popolazione
La popolazione, perlopiù stanziata nelle aree urbane (62% nel 2000), è di 8.445.134 abitanti, con una densità media di 7,7 unità per km² (2002). Come gli altri paesi andini, la Bolivia ha un’alta percentuale di popolazione di amerindi: oltre il 50% dei boliviani è infatti costituito da indios aymara (25%) e quechua (30%), il 30% da meticci e circa il 15% da bianchi, in gran misura discendenti degli antichi coloni spagnoli. Sono inoltre presenti esigui gruppi di indios amazzonici. Il paese registra un alto tasso di crescita demografica (1,69%, 2002), dato cui si contrappone un’elevata mortalità infantile (58 per mille nel 2002).
Le lingue ufficiali sono lo spagnolo e gli idiomi indios quechua e aymara; diffuso in alcune aree anche il tupí-guaraní. Circa il 40% degli indios non parla spagnolo.
Istruzione e cultura
L’istruzione è gratuita e obbligatoria dai 6 ai 14 anni di età, ma la maggior parte delle scuole si trova nei distretti urbani e non possono quindi essere frequentate da chi vive nelle zone rurali. Il tasso di alfabetizzazione raggiunge il 96,1% (2001). Nel paese ci sono numerosi atenei pubblici e privati, tra i quali l’Università di San Francesco Saverio (1624) a Sucre, una delle più antiche d’America, e quella di San Andrés (1830), la più grande del paese, situata a La Paz.
 
2.1.C Il contesto ecclesiale e religioso
 
Il cattolicesimo, praticato da circa il 95% della popolazione, è la religione ufficiale nonché quella maggiormente professata. Esigua la minoranza di protestanti (metodisti evangelici) e animisti.
In questi ultimi anni le sette protestanti stanno facendo molto proselitismo, soprattutto gli evangelici, e contano su un significativo numero di adesioni.
 
 
2.2 Contesto locale
 
El Alto è una città della Bolivia sita nell’altopiano andino, ai margini di La Paz, sede del potere esecutivo e legislativo. Conta, secondo il censimento 2001, 649.958 abitanti (alteños). Da una stima effettuata dall’INE[1], la città conterebbe, nel 2007, 864.575 abitanti contro gli 839.718 della capitale, superandola e diventando così la seconda città più popolata della Bolivia dopo Santa Cruz de la Sierra.[2] Assieme a La Paz costituisce il nucleo abitativo più popoloso della nazione (oltre 1.700.000 abitanti).
Nonostante la crescita della popolazione, la città continua ad essere una delle città più povere del Paese: il 49% della popolazione vive in povertà moderata, il 25,6% è vicino alla povertà e il 17% è indigente. Il 66,9% degli abitanti non riesce a soddisfare le esigenze primarie.[1] Inoltre, secondo gli indicatori forniti dall’amministrazione municipale, circa 200.000 persone non hanno accesso all’acqua potabile, in particolar modo nei sobborghi periferici.[2]
Secondo i dati del censimento 2001, il 74% degli abitanti si riconosce nell’appartenza all’etnia aymara, il 6% quechua e il restante 19% non si riconosce nell’appartenenza ad alcuna etnia indigena.[1]
 
El Alto, nel 2003, fu al centro della Guerra del Gas. Si trattò di violenti proteste represse con la legge marziale, promulgata il 12 ottobre 2003, che portò a decine di morti. A seguito di ciò, Gonzalo Sánchez de Lozada, l’allora Presidente della Repubblica, oggi accusato di genocidio e massacro, si dimise e si esiliò negli Stati Uniti.
Anche nel 2005 gli alteños si sono mobilitati, con le proteste che hanno portato alle dimissioni del sucessore di Gonzalo Sánchez de Lozada, Carlos Mesa. Gli abitanti di El Alto hanno manifestato per la nazionalizzazione degli idrocarburi. Decine di migliaia di alteños, guidati da Evo Morales, hanno marciato per La Paz ed El Alto bloccando strade e paralizzando la città per giorni costringendo Mesa alle dimissioni. Il successore, Eduardo Rodríguez Veltzé, è stato nominato dal congresso, con il solo compito di indire nuove democratiche elezioni; a causa della paralisi della capitale, il congresso è stato costretto a riunirsi a Sucre, a circa 700 km di distanza.
Si è quindi proceduto a nuove elezioni che hanno portato la poltrona di presidente al leader delle proteste partite da El Alto, Evo Morales, il primo indigeno eletto a capo dello stato.
 
 
 
 

3 Finalità

Miglioramento delle condizioni di vita dei bambini e degli adolescenti provenienti dalla periferia della città di El Alto.
 
 

4 Obiettivi

Assicurare la frequentazione delle scuole da parte di bambini provenienti da famiglie in particolare stato di indigenza attraverso la fornitura di materiale didattico.
Garantire agli stessi bambini ed adolescenti un servizio sanitario di base ed una corretta alimentazione attraverso la copertura di alcuni costi sanitari e la fornitura di alimenti di prima necessità.

5 Azioni

5.1 Interventi scolastici
5.1.A viene assicurata l’assistenza scolastica per 50 bambini,che hanno problemi nell’apprendere, che provengono dalla nostra zona di Alto Lima, e da familie numerose, i genitori non hanno un lavoro sicuro o mamme vedove o abbandonate dal marito. -Vanno alla scuola statale della zona, l’eta dai 6 -12anni.
5.1.B Fornitura di materiale scolastico.
Viene fornito il materiale scolastico(quaderni, colori ,penarelli,matite ecc.) che richiede la maestra due volte all’anno.
 
5.1.C Altri interventi scolastici o parascolastici
Aquisti di alcuni libri,divisa
scolastica.
Attività di doposcuola tutti i pomeriggi dal lunedí al venerdi.
Attività di mensa.
 
5.2 Interventi sanitari e sull’alimentazione
5.2.A Interventi sanitari
 
Visite mediche, medicine per infezioni respiratorie durante i cambi di clima.
In caso di necessità grave vengono assistiti anche per i membri della familia. A volte si interviene anche con il ricovero.
 
A seconda delle necessità paghiamo le parcelle per consulti medici, acquisto farmaci,analisi e spese per ricovero
-Inviamo a un servizio di consulenza “SANTA MARIA”
-La formazione é un pomeriggio al mese: humana, cristiana educazione ai figli, valori, igene sanitaria ecc.
 
5.2.B Interventi alimentari
 
Il pranzo per tutto l’anno scolastico,
Consegna alimenti 3 volte all’anno.
Interventi per luce-acqua- gas
 
Forniamo alimenti secchi.( farina, riso, zucchero pasta, quinua, avena).
Vedendo i bisogni della familia. Ai bambini di 9-10 mesi diamo il latte per completare la alimentazione quando sono sottopeso.
Le familia aiutano in cucina per preparare il pranzo della mensa e puliscono gli ambienti.
Nel settore psicológico a volte mandiamo qualche caso che ha bisogno d’essere seguito.
 
 

6 Metodologia

Sentiamo importante la formazione dei genitori per migliorare lo stile di vita delle famiglie, per questo si organizzano incontri formativi mensuali a tutti i livelli, con esperienze di coppie, incontri con la psicologa, la religiosa e, per la parte sanitaria, con il medico, la infermiera e il dentista.
 
6.1 La Chiesa locale
Il progetto di adozioni a distanza é appoggiato e favorito dalla diocesi e dalla parrocchia.
6.2 La Congregazione
La famiglia religiosa é al corrente del progetto, lo appoggia ed é lei stessa che riceve gli aiuti direttamente dal centro missionario e li invia a noi.
 
6.3 La Comunità locale
E coinvolta nella formazione, come pure nell’ appoggiare il pasto cuotidiano dei figli con un piccolo contributo.
Il cibo della mensa é preparato da gente del luogo.
Le persone beneficiate sono coscienti del grande aiuto che si offre loro e che ricevono con molta gratitudine.
 
6.4 Le istituzioni
Le istituzioni della chiesa come la pastorale familiare diocesana collaborano con persone guida per la formazione dei genitori.
6.5 La Chiesa di provenienza
Noi missionari ci compromettiamo a dare una relazione su ciò che si fa ogni 6 mesi, in occasione di Pasqua e Natale: sentiamo importante questo nostro contributo che sensibilizza i cristiani della diocesi che “adottare un bambino” é adottare la famiglia intera.
 

7 Fasi temporali e durata del progetto

Il progetto continua le azioni e le attività previste in un analogo progetto precedente. La durata del progetto attuale va da gennaio 2010 a dicembre 2014
 
 

8 Risorse

 
8.1 Risorse umane
 
· Persone che trasmettono la loro vivenza familiare.
· Medico, infermiera, dentista per la parte sanitaria
· Suore e volontari per la formazione umana e cristiana.
 
8.2 Risorse finanziarie
Le spese per la realizzazione del progetto non sono tutte coperte dalle adozioni, cerchiamo altri aiuti dalle istituzioni locali o da altre persone che ci appoggiano nel servizio di carità con offerte occasionali.
 

9 Budget

E’ difficile fare un preventivo per le spese relative alla salute soprattutto, indicativamente però possiamo dare i valori seguenti per 50 bambini:
 
 
 
 
 
 
 

10 Sostenibilità

Il progetto non si esaurisce in 5 anni poiché, se ci sono famiglie che escono dal progetto per vari motivi, per l´esperienza fatta, sappiamo che ve ne sono sempre di nuove che chiedono di entrare; inoltre bisogna tener presente il facile spostamento delle persone, non avendo casa fissa.
Crediamo nella Provvidenza di Dio che finora ci ha appoggiato e busseremo a porte e cuori solidari, finché la gente non può gestirsi da sola e soprattutto finché le organizzazioni pubbliche locali non migliorano i loro servizi sanitari ed educativi.
 
 

11 Verifiche e valutazioni

Non é facile una valutazione per la instabilità delle persone e famiglie e per la presenza di persone sempre nuove che chiedono aiuti.
Per la verifica:
 
· Per la scuola: si può verificare l’assistenza esigendo la presentazione della pagella scolastica a fine anno.
· Per la salute: con la registrazione dei servizi prestati nel consultorio.
· Per la formazione: con il controllo e la partecipazione agli incontri di formazione che periodicamente si danno.
 
 
 
 

 

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