Marku Ana – -Albania – Juban

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L’iniziativa vuol dare la possibilità di accogliere in una struttura adeguata (realizzata grazie al contributo della Caritas e di molti volontari friulani) circa 50 bambini in età prescolare che vivono a Jubani, piccolo centro non lontano da Scutari. I bambini (3-5 anni) imparano a socializzare e ad avere cura della loro persona; vengono preparati per l’ingresso nella scuola elementare e potranno nutrirsi in maniera adeguata evitando le frequenti malattie causate proprio dalla denutrizione.
Annesso all’asilo c’è un ambulatorio diretto da una dottoressa albanese che da assistenza e formazione sanitaria ai bambini e alle mamme.

 
Referente:

Suor Marku Ana

Scuola Materna”Mons.Frano Illia”

Kisha Stayka Juban-Shkoder

ALBANIA


Situazione Generale – La situazione sociale ed economica in Albania è abbastanza difficile a causa della crescita dei disoccupati, della mancanza dell’ordine pubblico e della sicurezza, la mancanza di investimenti e di fiducia nel futuro. Accanto alla povertà si stanno sviluppando nuovi elementi molto gravi come il traffico dei bambini, delle donne, della droga, lo sfruttamento dei minori, le faide, l’analfabetismo e l’abbandono della scuola. In particolare questa situazione è più grave nella zona Nord dell’Albania, che si è meno sviluppata durante il regime comunista e continua ad esserlo ancora oggi. Centinaia di famiglie scendono dalle montagne del nord, dove la vita è disumana, cercando nelle città un futuro migliore Scutari oggi conta 230 mila abitanti ma fino a pochi anni fa era un villaggio. In montagna mancano strutture, strade, certe zone sono inaccessibili, non esiste la sanità pubblica. La popolazione è costituita per il 65% di cattolici, il rimanente 35% è musulmana o ortodossa. La povertà prevale e di conseguenza c’è una forte emigrazione di giovani che hanno finito l’8° classe, dunque di 14 anni. Sono molto frequenti casi di donne che educano da sole i figli. In queste zone sono frequenti malattie quali: malformazioni muscolo scheletriche congenite, artrite reumatoide, malnutrizioni gravi, casi di psicosi e malattie dovute a mancanza di igiene.
Contesto locale – Jubani è un piccolo villaggio di circa 3.000 abitanti, localizzato nella giurisdizione della Prefettura di Shkoder (Scutari), nel nord-ovest dell’Albania. Rispetto alla città di Shkoder (capoluogo della Prefettura), esso si trova a circa 15 km a sud, sulla strada che ricongiunge il capoluogo con la città di Kukes e prosegue per il Kosovo.
È inoltre raggiungibile da Shkoder in 30 minuti di macchina da una strada asfaltata in buone condizioni. Inoltre Juban rappresenta l’unico punto di riferimento educativo anche per la popolazione localizzata nelle aree di montagna (verso Puk).

FINALITA’ E OBBIETTIVI – Primaria è la necessità di educare per recuperare i bambini dalla strada e favorire nuove forme di educazione ai valori cristiani. Le Suore Scalabriniane si impegnano a far prendere coscienza della responsabilità individuale e collettiva in ambito educativo. Gli obiettivi ai quali il progetto intende rispondere sono: favorire l’educazione dei bambini in età pre-scolare in un contesto ad alto rischio; aiutare le famiglie numerose a prendersi cura dei propri bambini; favorire la socializzazione in un contesto di alto isolamento, ignoranza culturale e familiare; garantire ai bambini una sufficiente alimentazione giornaliera; incoraggiare la formazione e l’impiego di educatrici del posto; evitare l’espatrio di molte famiglie giovani per mancanza di strutture sociali locali.

Il progetto mira a garantire e migliorare la formazione delle educatrici locali da anni impegnate nell’educazione dei bambini; a garantire un pasto caldo al giorno ad ogni bambino; ad acquistare  materiale didattico per i 68 bambini iscritti alla scuola; a coprire parzialmente le spese di ordinaria e straordinaria amministrazione della struttura.

LA CHIESA E LA COMUNITA’ LOCALE – II parroco di origine italiana garantisce l’appoggio spirituale all’opera; iI Vescovo Mons. Angelo Massafra è pienamente convinto del valore dell’opera, ma non è in grado di collaborare con questa economicamente. Riceviamo orientamento da una religiosa in diocesi, responsabile del coordinamento delle scuole materne private.

Le famiglie dei bambini partecipano al nostro progetto con una piccola collaborazione economica attraverso la retta dei loro figli (8€ al mese) e in forme diverse come il dono in natura di beni di consumo e in generi alimentari.

Non vi sono istituzioni internazionali che partecipano al progetto.

Sul territorio non esiste praticamente la scuola pubblica e siamo lontani da altre opere simili perciò le missionarie sono determinate nel  portare avanti con tutte le loro forze il progetto educativo della Scuola Materna Mons. Frano Illia.

SUORE MISSIONARIE RESPONSABILI  – Suore Missionarie di San Carlo Borromeo – Scalabriniane In Albania la congregazione opera dal 1990, soprattutto in campo animativo e formativo in ambito pastorale e socio-educativo. Citiamo in particolare alcune aree di intervento: scuola materna,recupero scolare, progetto di promozione della donna, educazione sanitaria e di igiene. Le missionarie assistono la popolazione anche nei momenti di emergenza, con un presenza costante a fianco delle persone in situazione di bisogno e povertà.

“ Siamo grate alla Chiesa di Udine per la fattiva partecipazione economica al nostro impegno educativo. Realmente nulla si sarebbe potuto fare senza la costante vostra generosa contribuzione.”


 
 
 
 
 

 
 

Progetto completo:

Congregazione delle Suore Missionarie di S. Carlo Borromeo – ScalaLriniane
Provìncia S. Giuseppe
1 Dati generali del progetto                                                        
1.1 Titolo del progetto
ADOZIONI A DISTANZA SCUOLA MATERNA MONS. FRANO ILLIA
29100 Piacerla – Italia – Rtta S. Savino, 29 – Tei. 0523.317448 – 317426 – Fax. 0523.338175

1.2 Paese

Albania
1.3 Località
Juban – SH – Albania
1.4 Settore di intervento
Scolastico
1.5 Responsabile e referente
Suore Missionarie di San Carlo Borromeo – Scalabriniane.
In Albania la congregazione opera dal 1990, soprattutto in campo animativo e formativo in ambito
pastorale e socio-educativo. Citiamo in particolare alcune aree di intervento: scuola materna,
recupero scolare, progetto di promozione della donna, educazione sanitaria e di igiene.
Oltre a lavorare per la promozione della persona, le missionarie assistono la popolazione anche nei
momenti di emergenza, con una presenza costante a fianco delle persone in situazione di bisogno e
povertà.
Responsabilità operative.
Marku Ana ex Suor Cecilia   Imelda Veranda e Zonta – Superiore delle Suore Missionarie Scalabriniane in Albania. Ha la
responsabilità del progetto ed il compito di gestirne la realizzazione e coordinarne l’organizzazione.
Sr. Giuliana M. Bosini opera poi come consulente esterna responsabile dell’Apostolato per la Congregazione delle Suore Missionarie Scalabriniane di Piacenza, in qualità di tutor e monitrice esterna.
2   Contesto
2.1 Situazione generale
Descrizione della situazione sociale ed economica.
La situazione sociale ed economica in Albania è abbastanza diffìcile. La transizione albanese troppo prolungata si sta caratterizzando per la diffìcile situazione economica, con la crescita dei disoccupati, la mancanza dell’ordine pubblico e della sicurezza, la mancanza di investimenti e di

fiducia nel futuro. Questa situazione ha peggiorato lo stato sociale, dove accanto alla povertà e alla sfiducia verso il futuro si stanno sviluppando nuovi elementi molto gravi come il traffico dei bambini, delle donne, della droga, lo sfruttamento dei minori, le faide, l’analfabetismo, l’abbandono della scuola, ecc.
In particolare questa situazione è più grave nella zona Nord dell’Albania, la quale si è meno sviluppata durante il regime comunista e che continua ad esserlo anche oggi.
I giovani ricercano nell’emigrazione l’unica via d’uscita. In più centinaia di famiglie continuano a

scendere dalle montagne del nord, dove la vita è disumana, cercando nelle città un futuro migliore.

Scutari oggi conta 230 mila abitanti, fino a pochi anni fa era un villaggio. In montagna mancano

strutture, strade, certe zone sono inaccessibili, non esiste la sanità pubblica. La popolazione è

costituita per il 65% di cattolici e il 35% musulmani e ortodossi. Si sostengono con le agricolture e

piccoli commerci. La povertà prevale e di conseguenza c’è una forte emigrazione di giovani che

hanno finito l’8° classe, dunque di 14 anni. Sono molto frequenti casi d’anziani soli e di donne che

educano da sole i figli, addirittura bambini affidati ai nonni con relative conseguenze psicologiche.

In queste zone le malattie più frequenti sono malformazioni muscolo scheletriche congenite,

ereditarie o dovute al parto; artrite reumatoide per la grande umidità della zona a cui manca la

canalizzazione dell’acqua, malnutrizioni gravi, casi di psicosi anche nei giovani come conseguenza

dell’emigrazione, malattie dovute a mancanza di igiene, frequenti ustioni di bimbi.
2.2 Contesto locale
Jubani è un piccolo villaggio di circa 3.000 abitanti, localizzato nella giurisdizione della Prefettura di Shkoder (Scutari), nel nord-ovest dell’Albania. Rispetto alla città di Shkoder (capoluogo della Prefettura), esso si trova a circa 15 km a sud, sulla strada che ricongiunge il capoluogo con la città di Kukes e prosegue per il Kosovo.
È inoltre raggiungibile da Shkoder in 30 minuti di macchina da una strada asfaltata in buone condizioni. Inoltre Juban rappresenta l’unico punto di riferimento educativo anche per la popolazione localizzata nelle aree di montagna (verso Puk).
3   Finalità
Ne consegue la necessità di educare per recuperare i bambini dalla strada e per favorire nuove forme di educazione ai valori cristiani. Come Suore Scalabriniane ci impegniamo a fare prendere coscienza della responsabilità individuale e collettiva in ambito educativo. Gli obiettivi ai quali il progetto intende rispondere:
–         Favorire l’educazione dei bambini in età pre-scolare in un contesto ad alto rischio;
–         aiutare le famiglie numerose a prendersi cura dei propri bambini;
favorire la socializzazione in un contesto di alto isolamento ignoranza culturale e familiare; garantire ai bambini una sufficiente alimentazione giornaliera;
–         incoraggiare la formazione e l’impiego di educatrici del posto;
–         evitare l’espatrio di molte famiglie giovani per mancanza di strutture sociali locali.
4 Obiettivi
II         progetto che si intende rafforzare prevede:
•         garantire   e   migliorare   la   formazione   delle   educatrici   locali   da   anni   impegnate

nell’educazione dei bambini;
•         garantire un pasto caldo al giorno ad ogni bambino;
•         acquisto di materiale didattico per i 68 bambini iscritti alla scuola;
•         spese di ordinaria e straordinaria amministrazione della struttura.

 

5 Azioni
5.1     Promuovere e finanziare la partecipazione a corsi di formazione professionale per le educatrici.
5.2     Garantire l’accoglienza gratuita anche dei bambini delle famiglie povere.
5.3     Provvedere alla gestione dell’opera educativa.
5.4     Garantire almeno un piatto caldo al giorno per tutti i bambini
5.5     Provvedere al mantenimento e all’acquisto di materiale didattico per i 68 bambini iscritti.
6 Metodologia
Risorse umane
>       Educatrici locali e religiosa direttrice
>       Collaboratori e ausiliari
>       Figure parentali
>       Consulenti
Tempi
La durata complessiva del progetto è prevista ancora per parecchi anni.
6.1 La Chiesa locale
* * II parroco di origine italiana garantisce l’appoggio spirituale all’opera
* * II Vescovo Mons. Angelo Massafra è pienamente convinto del valore dell’opera, ma non è

in grado di collaborare con questa economicamente.
* * Riceviamo orientamento da una religiosa in diocesi, responsabile del coordinamento delle

scuole materne private
6.2 La Congregazione
*        Le comunità Scalabriniane d’Europa sostengono la nostra opera con microprogetti
*        Famiglie e parrocchie per l’adozione a distanza di famiglie con a carico un bambino
*        Piccole iniziative come Mercatini dei prodotti di artigianato albanese venduto dalle nostre

comunità per sostenere i costi del personale della scuola materna
*        Investimento di una Suora a tempo pieno per la direzione della scuola materna.
6.3 La Comunità locale
Le famiglie dei bambini partecipano al nostro progetto con una piccola collaborazione
economica attraverso la retta dei loro figli
e in forme diverse come il dono in natura di beni di consumo e in generi alimentari.
6.4 Le istituzioni
Non vi sono istituzioni internazionali che partecipano al progetto.
6.5 La chiesa di provenienza
Siamo grate alla Chiesa di Udine per la fattiva partecipazione economica al nostro impegno educativo. Realmente nulla si sarebbe potuto fare senza la costante vostra generosa contribuzione.
7 Fasi temporali e durata del progetto
II programma di formazione portato avanti ormai da anni poggia ancora sulla speranza della vostra collaborazione. Come afferma il nostro Vescovo la Chiesa albanese avrà bisogno di aitui

 

internazionali ancora per alcuni decenni. I finanziamenti delle varie opere promosse dalla generosità della vita missionaria sono la garanzia di un futuro diverso. Da soli i missionari non potrebbero reggere e gestire tanta complessità, in contesti reale povertà.
8 Risorse
8.1 Risorse umane
•         Tre educataci
•         Una religiosa educatrice e coordinatrice della scuola
•         Una cuoca
•         Una collaboratrice nei vari servizi.
8.2 Risorse finanziarie
•         Rette mensili dei genitori pari a circa 8,00 €
•         Contributo in natura es. pane, latte, burro, marmellata e uova.
•         Alcune adozioni pervenute da famiglie di Piacenza
•         Offerte di amici.
9 Budget
Preventivo annuale di spesa in Euro
 
10 Sostenibilità
A livello locale intendiamo portare avanti con tutte le nostre forze il progetto educativo della Scuola Materna Mons. Frano Illia perché particolarmente significativa per la realtà locale. Sul territorio non esiste concorrenza da parte della scuola pubblica e siamo lontani da altre opere simili.
11 Verifiche e valutazioni
Tra gli “indicatori” più significativi:
La costante rendicontazione dei passi realizzati

 

La comunicazione delle nuove prese in carico dei bambini accolti nella scuola materna La valorizzazione di personale locale in tutte le fasi del progetto L’impegno a far conoscere il progetto in varie realtà ecclesiali e congregazionali L’accoglienza di tanti bambini non in condizione di pagare una minima retta L’appoggio del Vescovo, del Parroco e della nostra Congregazione.

Sr. Cecilia Veranda, mscs Responsabile del progetto

 

Sr. Giuliana M. Bosini, mscs Responsabile deir Apostolato

 

Piacenza 05.12.07

 

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