2010 – Indonesia. La Chiesa di Udine non dimentica

Sosteniamo la Chiesa di Padang e i nostri missionari

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I terremoti dell’Aquila e di Haiti hanno avuto ampio risalto attraverso i mezzi di comunicazione ed hanno già ottenuto la nostra generosa solidarietà. Per questo proponiamo il recente terremoto di Padang in Indonesia… perché nessuno venga dimenticato.

L’evento

Il 30 settembre 2009 un grave terremoto di magnitudo 7,6 della scala Richter (ricordiamo che il terremoto in Friuli del 1976 è stato di magnitudo 6,4) ha colpito la città di Padang causando circa 1.100 morti e danni ingenti alle costruzioni.

Perché i terremoti in Indonesia?

L’Indonesia è posizionata sul bordo di importanti faglie tettoniche, quali la placca pacifica, eurasiatica e australiana che rende regione altamente soggette a fenomeni quali vulcanesimo e terremoti. Fra le calamità che hanno colpito il paese nei primi anni del XXI secolo si segnala lo tsunami del 26 dicembre 2004, la costa occidentale dell’isola di Sumatra, tra cui, in particolare, la provincia di Aceh, è stata colpita e devastata prima da un immane terremoto, che ha raggiunto una grandezza pari a 9 gradi della scala Richter, e successivamente, spazzata da un imponente tsunami che ha raggiunto, in alcuni punti della costa i 25 metri, rendendo quest’area la più colpita dal Maremoto dell’Oceano Indiano, che uccise, secondo le stime, 167.736 persone solo nell’isola di Sumatra il 27 maggio 2006 c’è stato un altro terremoto a Yogyakarta che ha causato oltre 5.000 vittime.

I nostri missionari in Indonesia

Presso la diocesi di Padang operano da tempo i nostri missionari Saveriani che ci hanno tenuti informati sui danni e sulle attività di ricostruzione previste. Proprio a Padang opera Padre Franco Qualizza di Stregna, mentre padre Silvano Zulian, di Marano Lagunare, opera a Siberut, sempre nella diocesi di Padang.

In Indonesia lavora anche Padre Rodolfo Ciroi, di Gonars, che si trova a Yogyakarta (quasi 2.000 Km da Padang).

L’Indonesia

È l’arcipelago più grande del mondo, formato da 13.700 isole.

Le più importanti sono: Borneo (Kalimantan), Sumatra, Giava, Celebes, Bali, le Molucche, la parte occidentale della Nuova Guinea e Timor Occidentale. Con una popolazione di 222 milioni di abitanti nel 2006, è il quarto paese più popoloso della Terra. Nel 2006 si stimava che il 17,8% della popolazione vivesse al di sotto della soglia di povertà, che il 49,0% della popolazione vivesse con meno di 2 dollari al giorno e il tasso di disoccupazione fosse al 9,75%.

Mortalità infantile entro il primo anno di vita: 26 ogni mille nascite

Mortalità infantile entro il 5° anno di vita: 34 ogni mille nati vivi

Bambini registrati alla nascita: 55%

Tasso netto iscrizione scuola primaria: 94% femmine, 97% maschi

Tasso di alfabetismo giovani (15-24 anni): 99% dato uguale per femmine e maschi

Speranza di vita alla nascita: 70 anni

Prodotto nazionale lordo pro capite: 1.420 dollari USA

Crescita annua della ricchezza nazionale (PIL) nel periodo 1990-2006: 2,2%

Accesso all’acqua potabile: 77% della popolazione (69% nelle aree rurali)

Accesso a servizi igienici adeguati: 55% della popolazione (40% nelle aree rurali)

Fonte dei dati: Rapporto UNICEF “La Condizione dell’infanzia nel mondo 2008”

La diocesi di Padang ha una popolazione di 9.153.000 abitanti di cui 73.000 sono battezzati (pari all’0,8% del totale). Ha una superficie di 132.959 Km2 che è circa 28 volte quella della nostra diocesi. Il vescovo attuale è un frate cappuccino: Martinus Dogma Situmorang che al momento del terremoto dello scorso 30 settembre era a Medan per una riunione importante e ha potuto rientrare a Padang soltanto il giorno 2 ottobre alle ore 22,00 a causa dei blocchi dei mezzi di trasporto; prima ancora di raggiungere l’episcopio ha girato attraverso le zone colpite per rendersi conto della situazione notando una grande solidarietà tra la gente che in qualche maniera leniva la profonda tristezza provata nel vedere case vecchie e nuove completamente distrutte.

Le necessità:

  1. La diocesi ha subito danni per oltre 10 milioni di dollari e lentamente sta cercando di ricostruire le strutture (Chiese, scuole e ospedali).
  2. Così ci scrive Padre Franco Qualizza della situazione nella sua parrocchia:

I morti, vittime del terremoto, sono state centinaia (il numero definitivo non si conosce ancora!).

Gli aiuti in natura e in danaro che abbiamo ricevuto e distribuito fino ad oggi sono stati:

Inizialmente generi alimentari e di prima necessità, distribuiti in varie riprese. l In seguito abbiamo dato un aiuto anche in danaro alle famiglie le cui case sono state distrutte o gravemente danneggiate e a quelle danneggiate abbastanza seriamente per incoraggiare e invogliare a ricostruire e a riparare e non a ‘fuggire’…

Ora la necessità più impellente nella nostra parrocchia è la ricostruzione delle case danneggiate ed essere di sostegno alle famiglie che hanno perso il lavoro a causa del terremoto.

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