Skorti Beatrice -Libano – Menjez

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Le suore Missionarie Francescane del Sacro Cuore sono arrivate a Menjez nel 1988 in piena guerra, provenienti dalla provincia orientale di Cipro, senza né convento né scuola. Le lezioni sono iniziate in una stanza della parrocchia con 15 alunni e per sei anni si tenevano ovunque fino al completamento della costruzione della scuola nel 1994. Attualmente sono presenti 250 alunni. I corsi si svolgono secondo il nuovo programma scolastico libanese, con apprendimento delle lingue, utilizzo del computer e attività sportive e artistiche. In questi ultimi anni si sono create due nuove classi per ragazzi affetti da gravi disabilità. Questo ha comportato l’assunzione di due insegnanti specializzati, di uno psicologo e l’onere di attrezzare le aule secondo le esigenze dei nuovi allievi (13). Con il tempo all’edificio scolastico, si è aggiunto un dispensario con annesso laboratorio di analisi, diretto da una infermiera diplomata che con l’aiuto bisettimanale di due medici serve 12 villaggi della regione di Akkar. All’inizio alcune organizzazioni fornivano i medicinali, ma in questi ultimi anni gli aiuti sono diminuiti notevolmente.

Progetto: Ecole St. François d’Assise

 

Ecole St. François D’Assise

– Akkar – Menjez

LIBANO
 


Situazione generale.

Il Libano è uno stato del Vicino Oriente che si affaccia sul settore orientale del mar Mediterraneo. Il Libano confina a nord e ad est con la Siria e a sud con Israele.  Il territorio è prevalentemente montuoso e nel complesso la presenza di fiumi è tale da consentire l’irrigazione del terreno coltivabile. I residenti in Libano sono stati stimati in 3.925.502 nel luglio 2007. La popolazione libanese comprende diversi gruppi religiosi. Lo stato riconosce ufficialmente 18 confessioni. Dal 1932 non si sono più avuti censimenti ufficiali a causa della grande sensibilità dei libanesi nei confronti dei rapporti numerici fra le varie confessioni religiose. Mentre un tempo i cristiani costituivano la maggioranza, attualmente, secondo le stime del governo statunitense, i musulmani sono all’incirca il 60% della popolazione libanese. La lingua ufficiale è l’arabo standard moderno, diffuso è l’uso del francese.

Il Libano è una repubblica parlamentare con una lunga tradizione di politiche economiche basate sulla concorrenza e il libero scambio. La guerra civile (1975-1990) ha danneggiato seriamente le infrastrutture del paese, ma non ne ha intaccato il ruolo e la reputazione  di hub regionale dei servizi bancari, finanziari e assicurativi.

Il Libano è stato per millenni un punto di incontro tra civiltà differenti ed è abitato da diciassette confessioni religiose, ciascuna dotata di identità distinta, ed offre, di conseguenza, un panorama culturale straordinariamente ricco e stratificato. In Libano l’età dell’obbligo scolastico è ancora 11 anni.  E’ considerato il paese con la più alta percentuale di alfabetizzazione nel mondo arabo e nella regione del Medio Oriente: l’86% della popolazione. Poiché il Libano non ha risorse naturali, cioè materie prime, le risorse umane sono le più importanti per il paese.

Storia della Scuola e situazione locale.  Le suore Missionarie Francescane del Sacro Cuore sono arrivate a Menjez nel 1988 in piena guerra. Provenivano dalla provincia orientale di Cipro, non avevano né convento né scuola. Le lezioni sono iniziate in una stanza della parrocchia con 15 alunni e per sei anni si tenevano ovunque fino al completamento della costruzione della scuola nel 1994. Attualmente sono presenti 250 alunni. I corsi si svolgono secondo il nuovo programma scolastico libanese, con apprendimento delle lingue, utilizzo del computer e attività sportive e artistiche. In questi ultimi anni si sono create due nuove classi per ragazzi affetti da gravi disabilità. Questo ha comportato l’assunzione di due insegnanti speciali, di uno psicologo e l’onere di attrezzare le aule secondo le  esigenze dei nuovi allievi (13). Con il tempo all’edificio scolastico, si è aggiunto un dispensario con annesso laboratorio di analisi, diretto da una infermiera diplomata che con l’aiuto bisettimanale di due medici serve 12 villaggi della regione di Akkar. All’inizio alcune organizzazioni caritatevoli fornivano i medicinali, ma in questi ultimi anni gli aiuti sono diminuiti notevolmente.

 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
        
 

 

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