Quaresima di fraternità 2022: il centro missionario diocesano sostiene l’avvio di una scuola in Myanmar, grazie al missionario friulano p. Livio Maggi

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Il progetto del missionario padre Livio Maggi, originario di Teor, che in una scuola a Taunggyi accoglie bambini e ragazzi sfollati dai 6 ai 18 anni, è quest’anno al centro della campagna “Quaresima di Fraternità” promosso in tutte le Parrocchie dal Centro missionario diocesano di Udine. In particolare, domenica 27 marzo, a ridosso della Giornata dei missionari martiri (24 marzo), è in programma una speciale giornata di sensibilizzazione e raccolta fondi a livello diocesano.

 

Il progetto della scuola in Myanmar

Il progetto sostiene l’avvio, nella città di Taunggyi, di una scuola primaria per i bambini sfollati di diverse età, dai 6 ai 18 anni. Il nome della scuola l’hanno scelto i bambini: “do kyaung”, (si pronuncia do giaung), che significa “La nostra scuola”. Una scuola voluta da loro, costruita insieme ai genitori, un inno alla libertà di educarsi e di vivere un’infanzia. La scuola è stata avviata a febbraio 2022 e accoglie già 189 studenti.

I fondi raccolti tramite il Centro missionario udinese serviranno a: formare e sostenere degli insegnanti, acquistare materiale di cancelleria, libri e uniformi scolastiche, provvedere al trasporto degli studenti.

 

Come contribuire

Alla campagna quaresimale indetta dal Centro missionario diocesano si può contribuire in vari modi:

  • Conto corrente postale n° 65921272, intestato all’Associazione Missiòn onlus;
  • Conto corrente bancario con IBAN: IT 75 I 05018 12000 000011159951, Banca Etica, intestato all’Associazione Missiòn onlus.

 

Chi è il friulano padre Livio Maggi

Nativo di Teor, sacerdote del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), ha operato in Italia dal 1984 al 1990. Dal 1991 al 2007 è stato in missione in Thailandia, a Lampang, nella diocesi di Chiang Mai. Dal settembre 2007 si è trasferito a Roma per ricoprire l’incarico di Vicario Generale, prima di ripartire, nell’aprile 2014, per la missione in Myanmar (ex Birmania), a Yangon.

 

Myanmar, una guerra dimenticata

Da oltre un anno in Myanmar imperversa un conflitto civile. L’8 marzo la giunta militare birmana, che il 1° febbraio del 2021 ha rovesciato il governo civile guidato da Aung San Suu Kyi, ha colpito con un attacco aereo la chiesa di Nostra Signora di Fatima nel villaggio di Saun Du La. Giovedì 10 marzo ha invece bombardato il convento delle Suore della Riparazione, utilizzato come casa di riposo e ospedale dalle consorelle più anziane nel villaggio di Doungankha. Entrambi gli edifici si trovano vicino alla città di Demoso, in una regione a maggioranza cristiana dove le milizie anti-golpe delle Forze di difesa del popolo stanno combattendo contro le truppe del Tatmadaw, l’esercito birmano.

Come in Ucraina, anche qui gli attacchi vengono condotti al preciso scopo di terrorizzare la popolazione civile. I militari birmani, sostenuti con armamenti russi, utilizzano contro la popolazione anche gli stessi velivoli dispiegati in Ucraina.

Negli ultimi mesi gli sfollati in Myanmar aumentano ad un ritmo di circa 10-15mila a settimana. L’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni unite stima che il conflitto abbia finora generato oltre 800mila sfollati interni, con un aumento di 50mila persone solo nell’ultima settimana. A Loikaw, capoluogo dello Stato Kayah, e nella vicina Demoso, almeno 100 abitazioni sono state incendiate.

 

🔽 Scarica il dépliant della Quaresima di fraternità 2022

 

 

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