È un ponte di solidarietà con la Grecia quello che la Chiesa udinese lancia con la Campagna Quaresimale 2014 promossa dal Centro Missionario di Udine in collaborazione con la Caritas greca, la Caritas Diocesana di Udine e la Pastorale della Famiglia. «La Chiesa richiama l’Europa alla solidarietà: riaccendiamo la speranza dei greci» è lo slogan che la accompagna. L’idea di un gemellaggio in sostegno della popolazione greca impoverita nasce nel 2012, nel contesto dell’Incontro mondiale delle Famiglie, svoltosi a Bresso (Milano). In quell’occasione Benedetto XVI viene avvicinato dalla famiglia greca Paleologos, che chiede alla Chiesa di affrontare il tema della crisi che ha colpito il loro Paese: «ci sono giorni e notti nei quali viene da chiedersi come fare a non perdere la speranza», confidano al Pontefice.
È lo stesso Ratzinger a indicare allora la via del gemellaggio: «È tempo che una famiglia dell’Italia, della Germania, della Francia prenda la responsabilità di aiutare un’altra famiglia. Siate sicuri che io e tanti altri preghiamo per voi e questo pregare non è solo fare parole, ma apre il cuore a Dio e alla creatività».
Poco tempo dopo, una gita scolastica ad Atene diventa occasione per stringere un legame tra la realtà friulana e quella greca, tra le nostre famiglie e le loro. Gli studenti del Liceo Scientifico udinese «Marinelli», di ritorno dalla capitale gre- ca, chiedono, infatti, alla Caritas diocesana di organizzare un convegno che dia loro l’opportunità di approfondire la situazione del Paese in crisi che hanno appena visitato. Viene quindi invitato a Udine Danilo Feliciangeli, coordinatore dei progetti di Caritas Italiana in Grecia. Il suo intervento e una successiva visita del direttore della Caritas di Udine, don Luigi Gloazzo, ad Atene e a Syros, diventano occasione per avviare un gemellaggio a sostegno delle attività di Caritas Grecia, gemellaggio articolato in diversi progetti.
La Campagna Quaresimale 2014 si rivolge dunque al Paese con cui stiamo avviando un gemellaggio, un paese che in questo momento sembra essere una «stella opaca» nella bandiera simbolo dell’Unione Europea. Scopo della Campagna è ridare visibilità a un popolo che dell’Europa fu la culla, e che rischia di cadere nel dimenticatoio proprio quando la crisi è più drammatica.
L’impegno di Caritas Grecia
In questo contesto di grave crisi i volontari di Caritas Hellas (Grecia) stanno cercando di fare il possibile per aiutare le famiglie nei loro bisogni primari, ma le risorse interne, com’è facile immaginare, non bastano più. Il progetto annuale Elpis I (speranza) elaborato proprio dagli operatori di Caritas Hellas ha sostenuto ben 230 famiglie nei loro bisogni alimentari, attraverso la distribuzione dei generi di prima necessità. Si tratta di un progetto che non solo ha dato una risposta immediata a un bisogno concreto, ma ha consentito, attraverso una parallela raccolta dati su tutto il Paese, di capire meglio la reale situazione delle famiglie.
Elpis II e l’aiuto friulano
Nel 2013 la Caritas Hellas ha ricevuto un numero di richieste in costante aumento, da qui la necessità di consolidare e, anzi, implementare i risultati osservati a seguito del progetto Helpis I. Nasce così Elpis II, in partenza in questo primo scorcio di 2014 che mira a rafforzare il network della Caritas greca.
Perché il gemellaggio?
«Il gemellaggio – spiega il direttore della Caritas diocesana, don Luigi Gloazzo – è un segno grande, stupendo anche per i valori che è in grado di rivelare. Evidenzia l’energia profetica di una Chiesa che può essere fermento di un mondo nuovo». Vale poi la pena ricordare che la prima emergenza in cui si sperimentarono i gemellaggi tra le Caritas diocesane e le loro chiese particolari fu proprio il Friuli, nel 1976, all’indomani del dramma del Terremoto. «Il gemellaggio – continua don Gloazzo – provoca la Chiesa a sperimentare in modo particolare il suo essere realtà di comunione, tanto all’interno della realtà colpita quanto nei rapporti di questa e le altre comunità, tra Chiese che si riconoscono sorelle. È una comunione che elimina i confini tra i membri della comunità umana».
Come contribuire
- in tutte le parrocchie della Diocesi
- conto corrente postale: n° 65921272 Intestato a: Associazione Missiòn ONLUS
- conto corrente bancario presso: Banca Etica – Succursale di Treviso, Viale Della Repubblica, 193/i – 31100 – Treviso Intestato a: Associazione Missiòn ONLUS IBAN: IT60 I050 1812 0000 0000 0115 995
Sono disponibili manifesti e dépliant per le parrocchie che vogliano diffondere l’iniziativa: il materiale si può ritirare presso l’Ufficio Missionario Diocesano, via Treppo 3, Udine. Per informazioni: uff.missioni@diocesiudine.it