Da 43 anni…
Dalla diocesi di Udine sono partiti di recente due Fidei Donum (FD) laici al servizio di due diocesi nel Corno d’Africa. I Fidei Donum (il dono della fede) sono sacerdoti o laici che vengono mandati a servire in un’altra diocesi a seguito di un accordo di cooperazione tre le chiese. Prendono il nome dall’enciclica omonima di Pio XII del 1957 che proponeva alle chiese locali di aprirsi alla evangelizzazione nello stile della cooperazione.
I FD laici sono una realtà nuova che merita di essere sostenuta e valorizzata.
Etiopia
- Paolo Caneva:
Giovane di Codroipo che, dopo un viaggio di conoscenza in Etiopia ne rimane colpito e comincia a maturare il desiderio di una esperienza missionaria a più lungo termine. Ritorna in Etiopia prima per una permanenza di tre mesi e poi per altri sei mesi. in questo periodo decide di impegnarsi presso la diocesi di Emdibir per almeno tre anni impegnandosi per i giovani e gestendo, su richiesta del Vescovo, i sostegni a distanza che la diocesi ha attivato nelle molte scuole che gestisce.
- La diocesi di Emdibir:
Emdibir è una diocesi costituita nel novembre 2003 dal distacco dalla diocesi di Addis Abeba. Si trova a sud di Addis Abeba nella regione dello Showa e copre due zone: quella di Wolisso (a maggioranza Oromo) e quella dei Guraghe (a maggioranza Guraghe). Ha una superficie di 9.000 Km2 ed ha una popolazione stimata in 3 milioni di abitanti. Ci sono 24 parrocchie più 9 altre chiese per un totale di circa 24.000 cattolici. Le principali attività economiche sono l’agricoltura (di sussistenza) e piccoli commerci. La maggioranza è di religione ortodossa (Copta) con una presenza di mussulmani soprattutto nella zona oromo.
- I progetti:
- Formazione elementare
La diocesi è molto impegnata nella formazione elementare attraverso la gestione di molte scuole. Molte di queste necessitano di essere migliorate ed ampliate dato il continuo aumento della richiesta di posti. Anche l’aggiornamento formativo dei maestri è una delle priorità che la diocesi si è data.
- Formazione professionale
Ad Emdibir si sta ultimando la costruzione di un istituto professionale che dovrà presto essere avviato e reso funzionale. Necessiterà quindi di attrezzature e macchinari e di formazione dei formatori.
- Tipografia
In questo contesto si sta valutando anche l’opportunità di avvio di una tipografia per la formazione dei giovani, la creazione di posti di lavoro e la sostenibilità della diocesi stessa.
- Microcredito
Già da tempo si è avviata nella diocesi una esperienza di microcredito rivolto alle donne che trovano l’opportunità di formarsi e di avviare o migliorare piccole attività economiche che permettono alle famiglie di sopravvivere.
Kenya
- Luca Clochiatti:
Luca è di Ravosa e il suo impegno missionario parte da lontano: Nel 2002 fa un’esperienza di un anno con i comboniani di Nairobi tramite il progetto “Caschi Bianchi” della Caritas Italiana. Al rientro lavora come educatore presso l’istituto “Casa dell’immacolata” occupandosi di minori stranieri non accompagnati. Dopo due anni decide di ripartire come Fidei Donum laico aggregandosi alla comunità comboniana che vive a Korogocho.
- La realtà di Korogocho.
Korogocho è uno tra gli oltre 200 slums (baraccopoli) di Nairobi. Su 4 milioni di abitanti ben 2,5 vivono negli slums che coprono solo il 5% della superficie cittadina con densità abitative invivibili. Korogocho ha circa 120.000 abitanti su una superficie di 1 Km2. La sua economia di sopravvivenza è largamente influenzata dalla discarica che si estende ai margini della baraccopoli. Molti vivono dal recupero o dal riciclo dei materiali della discarica. Lo slum è parte della parrocchia di Kariobangi ma dal 1990 i comboniani hanno trasferito lì una loro comunità che, in assoluta sobrietà, condivide la vita dei poveri di Korogocho. La comunità attualmente è costituita da tre sacerdoti comboniani, due laici missionari, tra cui il nostro Luca Clochiatti, e due novizi gesuiti. Tra le numerosissime attività pastorali e di promozione umana messe in atto dalla comunità abbiamo scelto di sostenere quelli in cui Luca è particolarmente coinvolto.
- I progetti:
- Recupero bambini che lavorano nella discarica presso il Boma Rescue Centre. Il centro ha lo scopo di avvicinare i bambini e ragazzi dagli 8 ai 16 anni che, a causa della mancanza di cibo, vestiario, casa, cura ecc., sono costretti a lavorare nella discarica alla ricerca di cibo e materiali riutilizzabili. Il centro avvicina circa 100 giovani all’anno offrendo loro cibo, attività per il reinserimento scolastico, ascolto di gruppo ed individuale attività sportive e ricreative, lavori artigianali ed artistici, attività culturali, acrobati, scout, pastorale, orticoltura, pulizia ed igiene. Gli operatori coinvolgono anche i genitori attraverso incontri e visite domiciliari. I bambini vengono seguiti fino al loro reinserimento scolastico e sociale ed attualmente più di 300 bambini sono sostenuti in varie scuole dal progetto.
- Recupero dei ragazzi di strada di Korogocho. Il programma è rivolto ai bambini, maschi e femmine, che lavorano sulla strada o nella discarica e che fanno uso di diversi tipi di droghe, soprattutto colla. Provengono da famiglie molto povere, per lo più con un solo genitore in situazioni degradate. Il lavoro principale è sulla strada dove gli operatori avvicinano i bambini proponendo loro il centro. Qui ricevono cibo, cure mediche, formazione di base, attività sportive, ricreative e culturali. Più di 50 bambini frequentano il centro e dopo un anno si trasferiscono presso altre strutture case per bambini o centri professionali. Anche i genitori sono coinvolti nel progetto attraverso visite domiciliari ed incontri dove ricevono formazione circa le loro responsabilità, i diritti dei bambini, l’uso di droghe, l’aids ecc. Il centro, collocato nello slum è divenuto troppo piccolo per le attività previste e si intende trasferirlo in locali più ampi.
- Centro di riabilitazione di Kibiko (Napenda Kuishi Home). Il centro si trova a circa 40 Km da Nairobi ed è strettamente collegato al progetto di recupero dei bambini di strada e ad un altro progetto di lotta all’alcolismo. Qui vengono inviati i casi in cui si evidenzia la necessità di allontanare le persone dall’ambiente di Korogocho dove droga e alcool sono troppo facilmente reperibili. Il centro può accogliere fino a 20 bambini e 8 adulti accompagnati da operatori che vivono con loro. I bambini sono ospitati per un periodo di un anno e gli alcolisti per circa tre mesi.